Astigmatismo: Disturbo della vista caratterizzato dall’impossibilità, a tutte le distanze, di mettere a fuoco sulla retina l’immagine di un punto in presenza di un oggetto a forma di punto. Nella maggior parte dei casi è dovuto ad imperfezioni nella curvatura della cornea.
L’astigmatismo determina una visione alterata sia per lontano che per vicino. La sintomatologia varia in relazione all’entità e al tipo di difetto astigmatico. Nelle forme di grado lieve e di tipo semplice, il paziente può presentare una modesta riduzione del visus, mentre nelle forme di grado medio o elevato e di tipo composto o misto, spesso, alla difficoltà visiva, si associa l’astenopia accomodativa (affaticamento visivo).
Il primo approccio alla correzione dell’astigmatismo si basa sulla prescrizione di occhiali o lenti a contatto. Negli ultimi decenni si sono diffuse anche varie tipologie di trattamento chirurgico, a cui si fa ricorso in presenza di astigmatismi elevati che pregiudicano gravemente la qualità della visione.
Gli approcci chirurgici includono: la chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri, il trattamento con incisioni corneali (cheratotomia astigmatica), la chirurgia con impianto di lente intraoculare torica (quando il trattamento dell’astigmatismo è associata a chirurgia della cataratta).
L’Astigmatismo è un disturbo della vista caratterizzato dall’impossibilità, a tutte le distanze, di mettere a fuoco sulla retina un’immagine puntiforme in presenza di un oggetto puntiforme. Il termine deriva dal greco “a-stigma”: assenza di punto.
In un occhio astigmatico i raggi luminosi non vanno a fuoco in uno specifico punto sulla retina, ma a livello retinico si forma un’immagine complessa delimitata da due linee, dette focali, perpendicolari fra loro, separate da un intervallo focale.
Nella maggior parte dei casi è dovuto ad anomalie della cornea (astigmatismo esterno), ma esiste anche un “astigmatismo interno”, causato da alterazioni della morfologia del cristallino o della retina.
L’astigmatismo corneale può essere regolare o irregolare.
L’astigmatismo determina una visione alterata sia per lontano che per vicino. La sintomatologia varia in relazione all’entità e al tipo di difetto astigmatico. Nelle forme di grado lieve e di tipo semplice, il paziente può presentare una modesta riduzione del visus, mentre nelle forme di grado medio o elevato e di tipo composto o misto, spesso, alla difficoltà visiva, si associa l’astenopia accomodativa (affaticamento visivo).
L’occhio astigmatico cercherà, infatti, di ottenere una visione sufficientemente nitida attraverso l’accomodazione, tuttavia proprio l’eccesso di sforzi accomodativi comporta l’insorgenza di disturbi astenopeici, quali stanchezza visiva, cefalea, occhi rossi e blefarite.
Il primo approccio alla correzione dell’astigmatismo si basa sulla prescrizione di occhiali o lenti a contatto. Negli ultimi decenni si sono diffuse anche varie tipologie di trattamento chirurgico, a cui si fa ricorso in presenza di astigmatismi elevati che pregiudicano gravemente la qualità della visione.
Gli approcci chirurgici includono: la chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri, il trattamento con incisioni corneali (cheratotomia astigmatica), la chirurgia con impianto di lente intraoculare torica (quando il trattamento dell’astigmatismo è associata a chirurgia della cataratta).
Le tendenze principali dei chirurghi oculari in ambito internazionale sono:
- Il trattamento con laser ad eccimeri nei giovani fachici (provvisti, cioè, del cristallino naturale).
- Il trattamento con lente fachica torica, se quest’ultima è già indicata.
- Il trattamento con incisioni corneali, se eseguibili con laser a femtosecondi.
- Il trattamento con lente intraoculare torica, se la correzione dell’astigmatismo è associata alla chirurgia della cataratta.